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Peschiera del Garda, Greenparkhotel

Visita Peschiera del Garda, Greenparkhotel
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http://www.greenparkhotel.com/
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Categoria: Alberghi
Titolo Sito: Peschiera del Garda, Greenparkhotel
Indirizzo URL Sito: http://www.greenparkhotel.com/
Descrizione Sito: L'hotel sorge a 800 metri dal centro di Peschiera e dal lago di Garda. In posizione tranquilla a 3.5 km da Gardaland, a 15 km dall'aereoporto di Verona, a 20 km dalla fiera di Verona e dall'Arena di Verona, è il luogo ideale per trascorrere una vacanza con la famiglia.
Detagli / Informazioni Azienda: Ci sono moltissimi buoni motivi per venire a Peschiera del Garda. Il primo su tutti è il bellissimo Lago di Garda. Il più grande Lago d'Italia e uno fra i più belli in Europa. Il lago di Garda è frequentato da secoli da una clientela internazionale ed è stato scelto da molti VIP per trascorrere un periodo di vacanza. La storia del Garda ha inizio con le prime genti che popolarono l'Italia; sulla sponda di questo lago, infatti, si trovano caverne primitive e cospicui resti di palafitte sia sotto la Rocca di Garda, come a Lazise, a Pacengo e a Peschiera. I tempi preistorici restano ancora avvolti nell'incertezza; tuttavia, pare che i primi abitatori fossero gli Aborigeni, ma sicuramente vi fu l'insediamento degli Umbri che provenivano dall'Europa centrale. Vero il 1000 a.C., si stanziarono sul lago gli Etruschi che poi si divisero in due ceppi: i Rezi e i Toschi che occupavano le zone a nord e ad ovest del lago. Sulla sponda orientale erano invece stanziati i Veneti. Nel 154 dalla fondazione di Roma, gli Etruschi furono sopraffatti dai Galli Cenomani.Nel 225 a.C. gli eserciti romani passarono il Po, sconfissero i Galli Insubri, soggiogarono il territorio e vi fondarono le loro prime colonie. Di questo periodo non si hanno notizie sicure. Le prime notizie appartengono al 15 a.C., anno in cui Augusto diede mandato ai suoi luogotenenti di sottomettere i Reti trentini che si erano ribellati. In quell'anno i Romani con navi da trasporto attraversarono il lago. Con il nuovo assetto politico-amministrativo, Brescia, la Val Trompia, la Val Sabbia e la Riviera fino ad Arco, furono assegnate alla tribù Fabia; Verona fu assegnata alla tribù Poblilia. Con il dominio di Roma ebbe nuovo impulso anche la vita economica e sociale: i Romani, infatti, costruirono le strade: principali fra tutte la Gallica e la Claudia Augusta. Da queste arterie maggiori si dipartivano altre vie, forse secondarie, ma in ogni modo tali da consentire traffici e trasporti. Importanti furono le vie di comunicazione fluviali sul Po e sul Mincio, e quella lacuale interna. Si ritiene che, nel periodo romano, i punti principali di vita sul Garda siano stati per la sponda orientale Torri e per quella occidentale Toscolano. Cospicuo è il patrimonio della civiltà romana affiorato negli ultimi scavi, presente in lapidi o in monete specialmente nei paesi di Peschiera, Lazise, Garda, Torri e Malcesine. Alla fine del sec. IV le genti del lago, specie per opera di S. Vigilio, Vescovo di Trento, furono convertite al cattolicesimo.Col decadere dell'impero romano, anche il territorio lacuale subì le vicissitudini delle invasioni e delle guerre. Prima Odoacre e poi Teodorico fecero sentire la loro sovranità ed agli Ostrogoti si opposero i Bizantini, guidati da Belisario e poi da Narsete. Nel 568 i Longobardi guidati dal re Alboino s'impossessarono di gran parte del territorio italiano che fu diviso in 36 ducati e, tra questi quello che comprendeva le città e i territori di Verona, Brescia e Trento. Nel 774, con la disfatta di Desiderio, ultimo re dei Longobardi, sottentrò il dominio di Carlo Magno, re dei Franchi, che divise il territorio veronese in distretti giudiziari retti da un giudice o gastaldione. A Verona poneva la sua reggia Pipino, il primogenito dell'imperatore, che visitò il Lago spingendosi sino a Malcesine. Con la nuova suddivisione data da Carlo Magno, Garda fu staccata da Verona e fu eretta a contea. Dopo la morte del glorioso imperatore, venuto meno il potere centrale, tra i Veronesi e gli abitanti del lago sorsero discordie e fu combattuta - pare - anche una dura battaglia (tra l'829 e l'856), nella quale i veronesi, col consiglio del capitano veneziano Maffeo Giustiniani, dopo aver allestito una flotta, ridussero all'obbedienza le genti gardesane. Col cessare della dinastia carolingia l'Italia, ed anche le varie contee, cercarono di riconquistare l'indipendenza ed elessero proprio re Berengario, duca del Friuli che pose la sede in Verona. In questo periodo, avvenne la terribile invasione degli Ungari, onde la necessità di innalzare fortificazioni nuove e di rinforzare le preesistenti. Dopo Berengario la corona d'Italia passò ad Ugo di Provenza e poi al di lui figlio Lotario che, nel 947, sposerà Adelaide di Borgogna. Lotario fu avvelenato dal proprio tutore, Berengario duca d?Ivrea, il quale inoltre imprigionò Adelaide nella rocca di Garda perché aveva rifiutato di sposare Alberto, figlio ed erede di Berengario stesso. Con la discesa di Ottone (953) il regno italico finiva, e la Rocca di Garda veniva smantellata (963). Come l'autorità imperiale a mano a mano si andò indebolendo a causa dell'assenteismo degli imperatori, si sostituì ad essa quella dei feudatari e l'ordinamento del libero comune. Nel secolo XII le terre della sponda veronese mutarono spesso padrone e nel 1160 erano sotto la giurisdizione del veronese Turrisendo dei Turrisendi che si oppose al Barbarossa. Le libertà - che a poco a poco i comuni del lago si erano conquistate - furono però confermate nella pace di Costanza (1133) e continuarono sino all'estendersi della Signoria Scaligera (1277-1329). In questo periodo, si costituì sulla sponda occidentale la ?Magnifica Patria?, (comunità che comprendeva 33 terre): scopo della comunità ? che ebbe per capoluogo prima Maderno e poi Salò ? era la difesa della propria autonomia contro i Visconti e gli Scaligeri. Parallelamente, sulla sponda orientale, 18 comuni federati costituirono la ?Gardesana?, ma Ezzelino da Romano e gli Scaligeri contrastarono ogni tendenza autonomista. Il dominio scaligero fu comunque benefico e durò sino al 1387, quando i Visconti, alleati con i Gonzaga ed i Carrara, sconfissero i della Scala, e si impossessarono del territorio veronese del lago. La ?Gardesana? era retta da un Capitano o Prefetto che risiedeva in Malcesine. Il Capitano durava in carica prima per cinque anni e poi per tre, ed era assistito da un Consiglio, che si riuniva a Torri. Al Capitano spettava il compito d?impedire il contrabbando e di vigilare sulla sicurezza militare e politica. Il Sommolago seguiva strade diverse: feudo di alcuni grandi monasteri bresciani, appartenne al \"comitatus\" di Trento e alla Marca di Verona; fu poi affidato al duca di Baviera e a quello di Corinzia. Il 1004 segnò l'inizio del principato vescovile di Trento. Riuscì a conservare la propria indipendenza contro i conti di Tirolo e gli Asburgo fino alla sua annessione all'Austria nel 1803. Il dominio visconteo durò diciassette anni e ? dopo la breve parentesi dei Carraresi ? nell'anno 1405 ebbe inizio il dominio veneziano, che durò ininterrotto quasi per quattro secoli (1405-1797). Fu il periodo aureo della storia del lago: con la saggezza politica e l'abilità amministrativa di Venezia, lo sviluppo edilizio e la vita economico-sociale ricevettero un forte impulso: molti torrenti furono arginati, molte terre bonificate; fu introdotta la vite, l'olivo e gli alberi da frutta; nuove fonderie e officine per la lavorazione del ferro sorsero a Gardone e a Toscolano; nel veronese fiorì l'industria della lana, a Toscolano quella della carta; nella Riviera si lavorava il refe per farne cordami, tele di lino, la canapa, le pelli. In tutta la zona ebbe inizio la bachicoltura e la produzione di seta.Il dominio di Venezia venne a cessare quando le terre del lago furono occupate dalle truppe napoleoniche (1796) cui subentrarono le austriache. Dopo il «Trattato di Luneville» (1801) la «Gardesana dell'Acqua» fu incorporata nella Repubblica Cisalpina e poi nella Repubblica Italiana (1802). Alterne vicende seguirono sino al «Trattato di Parigi» (1814) col quale ebbe origine il Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio dell'Austria. La provincia di Verona fu ripartita in 12 distretti fra i quali quello di «Caprino» che comprendeva anche i paesi della sponda: pochi anni dopo - per ragioni amministrative - ai preesistenti si aggiunse il distretto di Bardolino che accentrò la vita di tutti i comuni del lago. Verona e la sponda orientale del Garda sono percorse dal fremito di conquistare l'indipendenza e di ricongiungersi all'Italia: nel 1848 pare che l'ardente speranza diventi realtà, quando Carlo Alberto entra in Peschiera, ma l'entusiasmo dei patrioti e delle popolazioni potrà essere appagato solo nel 1866. Quindi dopo avervi raccontato la storia del Lago di Garda ora vorrei convircervi a venirci perchè nell'era moderna il Lago di Garda è senpre una meta frequentata da molti turisti per tantissime ragioni. I parchi di divertimento Gardaland e Caneva su tutti ma anche il parco natura viva il giardino botanico Sigurtà le terme di Colà e di Sirmione le città di Verona e Mantova nelle vicinanze La funivia di Malcesine Le cascate del Varone Il Vittoriale di Gardone Il museo Nicolis i campi da golf ovunque la vita notturna per i sonnambuli e così via. Una località stategica per fare visita a questo stupendo lago è Peschiera del Garda. Qui potrete soggiornare al Green Park hotel. Il Green Park Hotel è a Peschiera del Garda a 500 metri dal centro storico 1,5 km dalla stazione 3,5 da Gardaland 5 km da Canevaworld 8 km dal Parco Natura Viva sul lago di Garda Gardalake Gardasee Gardaland. Green Park Hotel in Peschiera del Garda near the amusements parks Gardaland Caneva and Parco Natura Viva is the best choice for visit the area of the beautiful Lake of Garda and Verona. Good choice for Verona Exposition too., Ci sono moltissimi buoni motivi per venire a Peschiera del Garda. Il primo su tutti è il bellissimo Lago di Garda. Il più grande Lago d Italia e uno fra i più belli in Europa. Il lago di Garda è frequentato da secoli da una clientela internazionale ed è stato scelto da molti VIP per trascorrere un periodo di vacanza. La storia del Garda ha inizio con le prime genti che popolarono l Italia; sulla sponda di questo lago, infatti, si trovano caverne primitive e cospicui resti di palafitte sia sotto la Rocca di Garda, come a Lazise, a Pacengo e a Peschiera. I tempi preistorici restano ancora avvolti nell incertezza; tuttavia, pare che i primi abitatori fossero gli Aborigeni, ma sicuramente vi fu l'insediamento degli Umbri che provenivano dall'Europa centrale. Verso il 1000 a.C., si stanziarono sul lago gli Etruschi che poi si divisero in due ceppi: i Rezi e i Toschi che occupavano le zone a nord e ad ovest del lago. Sulla sponda orientale erano invece stanziati i Veneti. Nel 154 dalla fondazione di Roma, gli Etruschi furono sopraffatti dai Galli Cenomani.Nel 225 a.C. gli eserciti romani passarono il Po, sconfissero i Galli Insubri, soggiogarono il territorio e vi fondarono le loro prime colonie. Di questo periodo non si hanno notizie sicure. Le prime notizie appartengono al 15 a.C., anno in cui Augusto diede mandato ai suoi luogotenenti di sottomettere i Reti trentini che si erano ribellati. In quell anno i Romani con navi da trasporto attraversarono il lago. Con il nuovo assetto politico-amministrativo, Brescia, la Val Trompia, la Val Sabbia e la Riviera fino ad Arco, furono assegnate alla tribù Fabia; Verona fu assegnata alla tribù Poblilia. Con il dominio di Roma ebbe nuovo impulso anche la vita economica e sociale: i Romani, infatti, costruirono le strade: principali fra tutte la Gallica e la Claudia Augusta. Da queste arterie maggiori si dipartivano altre vie, forse secondarie, ma in ogni modo tali da consentire traffici e trasporti. Importanti furono le vie di comunicazione fluviali sul Po e sul Mincio, e quella lacuale interna. Si ritiene che, nel periodo romano, i punti principali di vita sul Garda siano stati per la sponda orientale Torri e per quella occidentale Toscolano. Cospicuo è il patrimonio della civiltà romana affiorato negli ultimi scavi, presente in lapidi o in monete specialmente nei paesi di Peschiera, Lazise, Garda, Torri e Malcesine. Alla fine del sec. IV le genti del lago, specie per opera di S. Vigilio, Vescovo di Trento, furono convertite al cattolicesimo.Col decadere dell impero romano, anche il territorio lacuale subì le vicissitudini delle invasioni e delle guerre. Prima Odoacre e poi Teodorico fecero sentire la loro sovranità ed agli Ostrogoti si opposero i Bizantini, guidati da Belisario e poi da Narsete. Nel 568 i Longobardi guidati dal re Alboino s impossessarono di gran parte del territorio italiano che fu diviso in 36 ducati e, tra questi quello che comprendeva le città e i territori di Verona, Brescia e Trento. Nel 774, con la disfatta di Desiderio, ultimo re dei Longobardi, sottentrò il dominio di Carlo Magno, re dei Franchi, che divise il territorio veronese in distretti giudiziari retti da un giudice o gastaldione. A Verona poneva la sua reggia Pipino, il primogenito dell imperatore, che visitò il Lago spingendosi sino a Malcesine. Con la nuova suddivisione data da Carlo Magno, Garda fu staccata da Verona e fu eretta a contea. Dopo la morte del glorioso imperatore, venuto meno il potere centrale, tra i Veronesi e gli abitanti del lago sorsero discordie e fu combattuta - pare - anche una dura battaglia (tra l 829 e l 856), nella quale i veronesi, col consiglio del capitano veneziano Maffeo Giustiniani, dopo aver allestito una flotta, ridussero all obbedienza le genti gardesane. Col cessare della dinastia carolingia l Italia, ed anche le varie contee, cercarono di riconquistare l indipendenza ed elessero proprio re Berengario, duca del Friuli che pose la sede in Verona. In questo periodo, avvenne la terribile invasione degli Ungari, onde la necessità di innalzare fortificazioni nuove e di rinforzare le preesistenti. Dopo Berengario la corona d Italia passò ad Ugo di Provenza e poi al di lui figlio Lotario che, nel 947, sposerà Adelaide di Borgogna. Lotario fu avvelenato dal proprio tutore, Berengario duca d?Ivrea, il quale inoltre imprigionò Adelaide nella rocca di Garda perché aveva rifiutato di sposare Alberto, figlio ed erede di Berengario stesso. Con la discesa di Ottone (953) il regno italico finiva, e la Rocca di Garda veniva smantellata (963). Come l autorità imperiale a mano a mano si andò indebolendo a causa dell'assenteismo degli imperatori, si sostituì ad essa quella dei feudatari e l ordinamento del libero comune. Nel secolo XII le terre della sponda veronese mutarono spesso padrone e nel 1160 erano sotto la giurisdizione del veronese Turrisendo dei Turrisendi che si oppose al Barbarossa. Le libertà - che a poco a poco i comuni del lago si erano conquistate - furono però confermate nella pace di Costanza (1133) e continuarono sino all estendersi della Signoria Scaligera (1277-1329). In questo periodo, si costituì sulla sponda occidentale la ?Magnifica Patria?, (comunità che comprendeva 33 terre): scopo della comunità ? che ebbe per capoluogo prima Maderno e poi Salò ? era la difesa della propria autonomia contro i Visconti e gli Scaligeri. Parallelamente, sulla sponda orientale, 18 comuni federati costituirono la ?Gardesana?, ma Ezzelino da Romano e gli Scaligeri contrastarono ogni tendenza autonomista. Il dominio scaligero fu comunque benefico e durò sino al 1387, quando i Visconti, alleati con i Gonzaga ed i Carrara, sconfissero i della Scala, e si impossessarono del territorio veronese del lago. La ?Gardesana? era retta da un Capitano o Prefetto che risiedeva in Malcesine. Il Capitano durava in carica prima per cinque anni e poi per tre, ed era assistito da un Consiglio, che si riuniva a Torri. Al Capitano spettava il compito d?impedire il contrabbando e di vigilare sulla sicurezza militare e politica. Il Sommolago seguiva strade diverse: feudo di alcuni grandi monasteri bresciani, appartenne al "comitatus" di Trento e alla Marca di Verona; fu poi affidato al duca di Baviera e a quello di Corinzia. Il 1004 segnò l inizio del principato vescovile di Trento. Riuscì a conservare la propria indipendenza contro i conti di Tirolo e gli Asburgo fino alla sua annessione all Austria nel 1803. Il dominio visconteo durò diciassette anni e ? dopo la breve parentesi dei Carraresi ? nell'anno 1405 ebbe inizio il dominio veneziano, che durò ininterrotto quasi per quattro secoli (1405-1797). Fu il periodo aureo della storia del lago: con la saggezza politica e l'abilità amministrativa di Venezia, lo sviluppo edilizio e la vita economico-sociale ricevettero un forte impulso: molti torrenti furono arginati, molte terre bonificate; fu introdotta la vite, l'olivo e gli alberi da frutta; nuove fonderie e officine per la lavorazione del ferro sorsero a Gardone e a Toscolano; nel veronese fiorì l'industria della lana, a Toscolano quella della carta; nella Riviera si lavorava il refe per farne cordami, tele di lino, la canapa, le pelli. In tutta la zona ebbe inizio la bachicoltura e la produzione di seta.Il dominio di Venezia venne a cessare quando le terre del lago furono occupate dalle truppe napoleoniche (1796) cui subentrarono le austriache. Dopo il «Trattato di Luneville» (1801) la «Gardesana dell Acqua» fu incorporata nella Repubblica Cisalpina e poi nella Repubblica Italiana (1802). Alterne vicende seguirono sino al «Trattato di Parigi» (1814) col quale ebbe origine il Regno Lombardo-Veneto sotto il dominio dell'Austria. La provincia di Verona fu ripartita in 12 distretti fra i quali quello di «Caprino» che comprendeva anche i paesi della sponda: pochi anni dopo - per ragioni amministrative - ai preesistenti si aggiunse il distretto di Bardolino che accentrò la vita di tutti i comuni del lago. Verona e la sponda orientale del Garda sono percorse dal fremito di conquistare l indipendenza e di ricongiungersi all Italia: nel 1848 pare che l ardente speranza diventi realtà, quando Carlo Alberto entra in Peschiera, ma l entusiasmo dei patrioti e delle popolazioni potrà essere appagato solo nel 1866. Perchè Peschiera del Garda ? Abitata fin da ere preistoriche, Peschiera è nota nella letteratura paletnologica mondiale non solo per la ricchezza e per la straordinaria abbondanza dei materiali restituiti, ma anche perché essa ha dato il nome ad un orizzonte cronologico (Peschiera-Zeit), che s?identifica con l età del Bronzo recente. A Peschiera sono stati riconosciuti resti di almeno sette villaggi palafitticoli, venuti alla luce in seguito ai lavori per la costruzione delle fortificazioni austriache, scavati senza metodologia scientifica, nel corso dell'Ottocento e che hanno restituito un enorme quantità di materiali ceramici e metallici. In età romana la località continuò ad essere considerata economicamente importante: in essa era posta Arilica, poi divenuta Peschiera, e nella cittadina avevano sede un collegio di navicellai veronese e un collegio di navicellai benacensi, ricordati in ben tre iscrizioni superstiti. Non ci è noto quando Arilica abbia cambiato il suo nome in Peschiera, ma sembra che ciò sia avvenuto nell VIII-IX secolo. Nel sec. X, pare che Peschiera abbia dato rifugio a Berengario I, sconfitto dagli Ungari e che passata poi in dominio dei Veronesi, questi vi fabbricassero uno dei loro castelli turriti e merlati, spianato da Ezzelino da Romano, e poi ricostruito e rafforzato. Il castello formava il nodo del sistema tra le fortificazioni costiere e quelle fluviali, perché qui s?intrecciavano le vie d acqua e le vie terrestri; e proprio da questa combinazione scaturiva la sua speciale importanza militare. Insomma la posizione di Peschiera era essenziale per la Signoria che fece di questo borgo, con successivi interventi di rafforzamento, un ragguardevole caposaldo fortificato. Poi la tenace e vigorosa politica militare di Cangrande l della Scala arricchì le fortificazioni di nuovi interventi, documentati dalla lapide dell anno 1327, conservata in Castelvecchio a Verona. Questa indica una serie d?importanti lavori, voluti da Cangrande I, che sembrano configurare anche la ristrutturazione della Rocca di Peschiera. Anche i Veneziani - succeduti poi nel governo di Peschiera agli Scaligeri, dopo la breve parentesi viscontea - non restarono insensibili all opportunità di guardare a questa fortezza con una particolare attenzione. Visitata da Marin Sanudo - che ricordò nel suo Itinerario questa "rocha fortissima" - ebbe dapprima le attenzioni di Michele Sammicheli e poi quelle di Guidobaldo Il della Rovere, duca d Urbino. Già da queste prime fortificazioni scaligere e veneziane, seguite poi dalle fortificazioni francesi, austriache ed italiane, il destino di Peschiera era per sempre segnato: Peschiera sarebbe stata una cittadella militare. E se ne soffrì per lunghi secoli l economia del luogo, tuttavia oggi, divenuti questi vincoli un ricordo, possiamo invece guardare a Peschiera come ad uno dei più interessanti "laboratori" d?alcuni fenomeni urbani. Un "laboratorio" nel quale lavorarono storici accreditati. Ricordiamo infine che a Peschiera ? nel novembre del 1917 ? dopo la rotta di Caporetto, si sono dati convegno, nella palazzina adibita a sede del comando militare, e con Re Vittorio Emanuele III, gli alleati con gli italiani nella guerra contro l Austria e cioè i rappresentanti di Francia e di Inghilterra. Qui Vittorio Emanuele sostenne di attestare l esercito sulla linea del Piave e respinse la proposta degli alleati di ripiegare all Adige, al Mincio e al Po. E i testi di storia narrano che la risolutezza e la fiducia del re trovarono conferma, dopo un anno, nella vittoria di Vittorio Veneto.Porta Verona. Dal lato artistico, Peschiera oltre al monumentale complesso della cinta fortificata, agli arborati spalti che permettono al turista un?ampia visione sul circostante anfiteatro morenico (da Goito, a S. Martino e Solferino) e sul lago (da Sirmione a Lazise) vanta la severa «Porta Verona» sulla quale ancor si legge, sotto il leone alato, scalfito dai Francesi, la scritta «DlSCE HAEC MONEAT EXCELSA LEONIS IMAGO - NE STIMULES, VENETI SEU LEO IN HOSTIE VIGENT». Monumento ai Caduti. Degno di nota il Monumento ai Caduti eretto sul molo: un legionario in atto di ripararsi al capo con lo scudo (la decisa resistenza al Piave fu scudo all Italia): la statua fu modellata da Ruggero Dondè, e del pari la grandiosa caserma presso la chiesa e tre statue di antica fattura delle quali una è detta «Madona del saòn» (austera figura femminile che tiene in mano un libro). * Madonna del Frassino. Presso Peschiera è il santuario della Madonna del Frassino, celebre in tutto l ambito provinciale veronese ma anche nel bresciano e nel mantovano. Il santuario fu eretto nel luogo dove l undici maggio 1510 il contadino Bartolomeo Broglia avrebbe veduto apparire, fra le fronde appunto di un frassino, una statuetta della Madonna. Per secoli esso fu centro di fervore e di pietà mariana e il simulacro qui custodito fu incoronato solennemente il 24 settembre 1930 dopo che, alla fine dell'Ottocento, fu risvegliata dai francescani la devozione alla Madonna, sopita per la chiusura e l abbandono della chiesa a seguito delle demaniazioni napoleoniche. Il tempio, ricco di tesori d arte, merita una visita. Due tele di Paolo Farinati (La Natività e Madonna e Santi), una di Zeno da Verona (San Pietro e San Giovanni Battista), dodici del Bertanza da Salò (Misteri del Rosario e Santi), quattro tele del Muttoni il Giovane e altri dipinti, fanno di questa chiesa un?autentica pinacoteca. Ma ogni cappella, o quasi, è poi affrescata dallo stesso Farinati che visse parecchio presso questo santuario, tutto intento alla preparazione d?affreschi, come ricorda una lapide del chiostro. Probabilmente però il Farinati padre fu aiutato in questi lavori dal figlio Orazio e dalla figlia Cecilia, pure pittori e che con lui lavorarono in parecchie circostanze. Ammirevole anche il pregevole coro in noce eretto nel 1652 per iniziativa di fra Bartolomeo Speciani, così come una visita merita anche il chiostro con lunette affrescate sempre dal Muttoni. Villa ?Il Paradiso?. Presso il Mincio si adagia ?il Paradiso?, villa restaurata nel 1962, la cui parte antica risale al 1536. Dal 1734 il Paradiso è di proprietà dei conti degli Albertini. Vi si entra attraverso un grande cancello in ferro battuto, con pilastri sormontati dalle statue di Adamo ed Eva. La facciata è notevole, e al centro presenta un grande pronao con timpano centrale e una bella scalinata, che porta al salone centrale. Quindi dopo avervi raccontato la storia del Lago di Garda di Peschiera e avervi dato alcune indicazioni sui luoghi da visitare ora vorrei convircervi a venirci perchè nell era moderna il Lago di Garda è senpre una meta frequentata da molti turisti per tantissime ragioni. I parchi di divertimento Gardaland e Caneva su tutti ma anche il parco natura viva il giardino botanico Sigurtà le terme di Colà e di Sirmione le città di Verona e Mantova nelle vicinanze La funivia di Malcesine Le cascate del Varone Il Vittoriale di Gardone Il museo Nicolis i campi da golf ovunque la vita notturna per i sonnambuli e così via. Una località stategica per fare visita a questo stupendo lago è Peschiera del Garda. Qui potrete soggiornare al Green Park hotel. Il Green Park Hotel è a Peschiera del Garda a 500 metri dal centro storico 1,5 km dalla stazione 3,5 da Gardaland 5 km da Canevaworld 8 km dal Parco Natura Viva sul lago di Garda Gardalake Gardasee Gardaland. Green Park Hotel in Peschiera del Garda near the amusements parks Gardaland Caneva and Parco Natura Viva is the best choice for visit the area of the beautiful Lake of Garda and Verona. Good choice for Verona Exposition too.Distanze varie Gardaland-Hotel Green Park 3,5 chilometri, Caneva-Hotel Green Park 5 chilometri, Gardaland-Caneva 1,5 chilometri. Gardaland-Verona 20 chilometri, Gardaland-Desenzano 20 chilometri, Gardaland-Sirmione 11 chilometri, Gardaland-Lazise 6 chilometri, Gardaland-Bardolino 12 chilometri Gardaland-Hotel Green Park 3,5 chilometri, Caneva-Hotel Green Park 5 chilometri, Gardaland-Caneva 1,5 chilometri. Gardaland-Verona 20 chilometri, Gardaland-Desenzano 20 chilometri, Gardaland-Sirmione 11 chilometri, Gardaland-Lazise 6 chilometri, Gardaland-Bardolino 12 chilometri Gardaland-Hotel Green Park 3,5 chilometri, Caneva-Hotel Green Park 5 chilometri, Gardaland-Caneva 1,5 chilometri. Gardaland-Verona 20 chilometri, Gardaland-Desenzano 20 chilometri, Gardaland-Sirmione 11 chilometri, Gardaland-Lazise 6 chilometri, Gardaland-Bardolino 12 chilometri Gardaland-Hotel Green Park 3,5 chilometri, Caneva-Hotel Green Park 5 chilometri, Gardaland-Caneva 1,5 chilometri. Gardaland-Verona 20 chilometri, Gardaland-Desenzano 20 chilometri, Gardaland-Sirmione 11 chilometri, Gardaland-Lazise 6 chilometri, Gardaland-Bardolino 12 chilometri Gardaland-Hotel Green Park 3,5 chilometri, Caneva-Hotel Green Park 5 chilometri, Gardaland-Caneva 1,5 chilometri. Gardaland-Verona 20 chilometri, Gardaland-Desenzano 20 chilometri, Gardaland-Sirmione 11 chilometri, Gardaland-Lazise 6 chilometri, Gardaland-Bardolino 12 chilometri, Gardaland Peschiera del Garda 1,5 chilometri, Peschiera del Garda porto Green Park Hotel ottocento metri Peschiera del Garda-Palermo 1400 chilometri, Peschiera del Garda-Reggio Calabria 1150 chilometri, Peschiera del Garda-Bari 820 chilometri, Peschiera del Garda-Foggia 700 chilometri, Peschiera del Garda-Roma 520 chilometri, Peschiera del Garda-Napoli 700 chilometri, Peschiera del Garda-Firenze 260 chilometri, Peschiera del Garda-Rimini 270 chilometri, Peschiera del Garda-Bologna 160 chilometri, Peschiera del Garda-Genova 270 chilometri, Peschiera del Garda-Torino 270 chilometri, Peschiera del Garda-Milano Linate 145 chilometri, Peschiera del Garda-Milano 180 chilometri, Peschiera del Garda-Milano 140 chilometri, Peschiera del Garda-Bergamo 90 chilometri, Pechiera del Garda-Brescia 45 chilometri, Peschiera del Garda-Verona 20 chilometri, Peschiera del Garda-Mantova 50 chilometri, Peschiera del Garda-Venezia 140 chilometri, Peschiera del Garda-Bolzano 140 chilometri, Peschiera del Garda-Trieste 280 chilometri, Peschiera del Garda-Udine 250 chilometri, Peschiera del Garda-Cortina d'Ampezzo 270 chilometri, Peschiera del Garda-Livorno 325 chilometri, Peschiera del Garda-Ancona 380 chilometri, Peschiera del Garda-Grottaglie 920 chilometri, Peschiera del Garda-Pescara 520 chilometri, Peschiera del Garda-San Marino 270 chilometri, Peschiera del Garda-Parma 150 chilometri, Peschiera del Garda-Reggio Emilia 130 chilometri, Peschiera del Garda-Messina 1200 chilometri, Peschiera del Garda-Catania 1300 chilometri, Peschiera del Garda-Agrigento 1450 chilometri, Peschiera del Garda-Olbia 570 chilometri, Peschiera del Garda-Sassari 500 chilometri, Peschiera del Garda-Cagliari 830 chilometri Nelle giornate di intenso traffico il percorso del pulmino è dall hotel alla stazione di Peschiera del Garda e il ritorno è dalla stazione di Peschiera del Garda all hotel. Il percorso dalla stazione di Peschiera del Garda a Gardaland prosegue con le navette di Gardaland e il ritorno da Gardaland è con le navette del parco alla Stazione di Peschiera del Garda. Nelle giornate di traffico normale e di affluenza normale al parco di Gardaland il pulmino accompagna direttamente i clienti dall Hotel Green Park di Peschiera a Gardaland e il ritorno è da Gardaland all hotel Green Park di Peschiera.
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Link aggiunto: Oct 14, 2008

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